I NOSTRI CONSIGLI: “IL CERVELLO: ISTRUZIONI PER L’USO” DI John Medina
a cura di Licia Montebugnoli
“Mai smettere di imparare: sia tua cura accrescere ciò che sai. Raramente la sapienza è data dalla vecchiaia” (Marco Porcio Catone).
Come ogni anno, un corso di formazione è in agenda. Quest’anno riguarda l’intelligenza emotiva, uno “strumento” che approfondisco da dieci anni e che utilizzo con tutti i clienti, che si tratti di coaching, di formazione o di progetti Finance.
Il corso prevede un pre-work: tra i compiti, la lettura di “Il cervello. Istruzioni per l’uso” di John Medina. Il primo passo? Inserire la lettura nella fitta agenda di primavera. Perciò il libro mi segue, con matita e post-it per prendere appunti e segnare i passaggi chiave.
E sono veramente numerosi. Il libro è ora tempestato di segnalibri e note, pronto per essere utilizzato come uno strumento e richiamare alla memoria i passaggi che mi hanno colpito. E cosa ha colpito così forte? Tre elementi principali:
1. La struttura del libro. Il neuroscienziato ha impostato i 12 capitoli in paragrafi brevi, perfetti per una lettura che si può interrompere. Ogni capitolo si conclude con idee, sintesi delle proposte dell’autore sul tema del capitolo. Idee concrete, applicabili fin da subito, un’utile guida per il nostro quotidiano.
2. Gli esempi. Il libro è ricco di studi, richiami, esperienze descritte con un linguaggio chiaro e scorrevole, perfetto anche per i non esperti. I casi studio riportati aiutano la comprensione della tematica proposta in ogni capitolo.
3. Il contenuto del libro. I dodici capitoli sono le regole per un cervello in piena efficienza, che rispetta la sua biologia e la sua storia. Questo straordinario organo mantiene le caratteristiche per cui è stato progettato, caratteristiche da conoscere e rispettare.
Nell’evoluzione potevamo diventare più forti o più intelligenti. Noi abbiamo messo in atto la seconda possibilità. Perciò la conoscenza del nostro organo, la consapevolezza dell’effetto di alcune semplici regole (senza eccessi) e l’applicazione quotidiana possono contribuire a mantenere in salute lo straordinario strumento che abbiamo a disposizione.
In chiusura, condivido una delle idee legata al movimento. Perché è importante? In passato, l’Homo Sapiens copriva una distanza dai 10 ai 20 km al giorno oppure pensiamo, in tempi più recenti, all’attività svolta dai nostri nonni, tra camminate e bicicletta.
Il nostro cervello è stato fatto per un essere che cammina, per trarre energia dal movimento. Per migliorare la nostra capacità di pensare, muoviamoci! Alzarsi dalla scrivania, passeggiare nel corridoio, fare una breve camminata fa affluire sangue al cervello. Anche se non siamo sportivi, possiamo fare un minimo di movimento e osservare l’effetto sulla nostra capacità di ragionare.
Spero di avervi incuriosito. Lo suggerisco a tutti. E se volete qualche altro spunto, scrivetemi. Sono suggerimenti semplici, non banali.
Chi è John Medina
John Medina è un biologo molecolare dello sviluppo con un background accademico di alto profilo. Professore affiliato presso la University of Washington School of Medicine, dove si occupa di bioingegneria, è anche fondatore del Brain Center for Applied Learning Research alla Seattle Pacific University. La sua carriera si è concentrata su come il cervello elabora le informazioni, apprende, gestisce lo stress e conserva i ricordi. È noto per il suo talento divulgativo: riesce a rendere semplici e applicabili le scoperte della neuroscienza. È autore di diversi best seller oltre a Brain Rules, e appassionato sostenitore della formazione continua, anche nella vita privata, come marito e padre.
Perché conoscere il cervello è utile in azienda
Comprendere le regole di funzionamento del nostro cervello non è solo un esercizio di crescita personale, ma un investimento strategico per le organizzazioni. Una ricerca condotta da Harvard Business Review (2019) ha dimostrato che i leader con maggiore consapevolezza delle dinamiche cerebrali ed emotive del team ottengono migliori risultati in termini di clima, performance e innovazione.
La neuroscienza applicata al lavoro mostra che:
• Il multitasking riduce l’efficienza del 40% (American Psychological Association, 2020).
• Periodi di pausa, movimento fisico regolare e un ambiente favorevole all’attenzione migliorano la produttività.
• L’allenamento all’intelligenza emotiva, sviluppando consapevolezza e autocontrollo, aumenta l’efficacia dei team (Daniel Goleman).
Alcuni esercizi pratici per stimolare il cervello sul lavoro
1. Walking meetings: riunioni camminando, per aumentare la creatività.
2. Tecnica del Pomodoro: cicli di 25 minuti di lavoro e 5 di pausa, per migliorare il focus e limitare la procrastinazione.
3. Mindfulness e visualizzazione: sessioni brevi di consapevolezza e uso di mappe mentali per stimolare attenzione e organizzazione.
In sintesi: leggere “Il cervello. Istruzioni per l’uso” non è solo utile, ma anche piacevole. È una guida che arricchisce, non solo per chi lavora nel mondo della consulenza o della formazione, ma per chiunque desideri vivere e lavorare meglio.
Per chi ha voglia di esplorare e applicare: questo libro è un ottimo inizio. E per tutto il resto, come dice Licia, scrivetele pure: i suggerimenti migliori sono quelli semplici… ma mai banali.
