Il Decreto legge 202/2014 definisce come Gestore della Crisi “la persona fisica che, individualmente o collegialmente, svolge la prestazione inerente alla gestione dei procedimenti di composizione della crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio del debitore”.
I Gestori della Crisi sono professionisti con una specifica formazione, giuridica ed economica, e una concreta esperienza di gestione e pianificazione economico-finanziaria, nominati dall’Organismo per la Composizione delle Crisi da sovraindebitamento, che assistono il debitore nella ristrutturazione dei debiti e conseguente soddisfazione dei crediti.
Le funzioni del Gestore sono assai diverse:
- aiutare il debitore nell’elaborazione del piano sottostante alla proposta;
- coadiuvarlo nell’esecuzione della stessa;
- essere chiamato a svolgere la funzione di liquidatore nella procedura di liquidazione del patrimonio o di Gestore della liquidazione
Inoltre agisce in qualità di Ausiliario del Giudice:
- in occasione della redazione della relazione particolareggiata (piano del consumatore e liquidazione del patrimonio);
- verifica la veridicità dei dati contenuti nella proposta e negli allegati;
- rilascia l’attestazione di fattibilità del piano
In tutti i casi, il Gestore svolge una funzione delicata. Non va dimenticato che ha a che fare non solo con numeri, ma con persone, con famiglie e che la sua attività può determinare per queste persone, grazie ai benefici previsti dalla legge sulla crisi da sovraindebitamento, la possibilità di una seconda chance di vita.
In considerazione del valore dell’attività del Gestore e delle finalità sociali (e umane) non può trascurarsi l’esigenza di assicurare al Gestore un adeguato compenso. Senza un adeguato compenso si rischia di perdere professionisti esperti in una materia che sta diventando, anzi è già diventata, molto complessa.
Monica Mastropaolo, del nostro team, è intervenuta come relatore al Corso di Aggiornamento Procedure di Sovraindebitamento, organizzato dall’Ordine dei Commercialisti di Bologna e l’Associazione Curatori e CTU, proprio su questo tema: è possibile leggere la sua relazione qui.